mercoledì 8 Maggio 2024
HomeIn primo pianoAlloggi per studenti, il Mef cerca immobili pubblici dismessi per riconvertirli

Alloggi per studenti, il Mef cerca immobili pubblici dismessi per riconvertirli

Alloggi per studenti e residenze universitarie: è “caccia” ad immobili pubblici dismessi  per riconvertirli.
Invimit SGR, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha attivato la piattaforma attraverso la quale gli Enti Pubblici Territoriali (Comuni, Province, Regioni e Città Metropolitane) e le Amministrazioni Centrali dello Stato potranno candidare i propri immobili da destinare alla realizzazione di residenze per studenti.
Si prevede di concentrare in un unico fondo immobiliare un numero consistente di asset pubblici, superando il tema della frammentazione del patrimonio che ne limita la scalabilità da parte degli investitori istituzionali.
Comuni, Province, Regioni, Città Metropolitane e Amministrazioni Centrali dovranno segnalare gli immobili suscettibili di essere destinati a residenze universitarie attraverso la piattaforma Invimit (www.invimit.it/progetto-opa) entro le ore 23:59 del 4 agosto prossimo.
L’innovativo progetto ideato da Invimit, che si ispira nelle sue caratteristiche principali al meccanismo dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA), ha come obiettivo l’individuazione di immobili mediante una procedura di selezione al fine di acquisirne la proprietà e candidarli per l’ottenimento delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La prima asset class target individuata è quella dello studentato, con un obiettivo iniziale di 5.000 posti letto, fermo restando – spiega Invimit – che in base alle adesioni all’OPA, il numero di posti letto potrà essere incrementato per soddisfare quante più adesioni perverranno.
Questa operazione è volta a dare una parziale risposta alla cronica carenza di alloggi per studenti universitari che alcune settimane fa ha causato proteste in molte città: all’inizio di maggio molti studenti si sono accampati in tende davanti agli Atenei e al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per protestare contro gli affitti delle case diventati insostenibili e per chiedere più residenze universitarie.
A stretto giro il MUR aveva risposto spiegando di aver risolto gli intoppi formali che bloccavano l’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti universitari e annunciando l’imminente pubblicazione di bandi per 660 milioni di euro rivolti a imprese e operatori privati, in attuazione della ‘Riforma dell’housing universitario per la creazione di nuovi alloggi per gli studenti’ 1.7 Missione 4, Componente 1 del PNRR.
Qualche giorno più tardi, il MUR ha pubblicato un avviso per la mappatura di edifici liberi che possano concorrere alla creazione di 52.500 posti letto, avviso rivolto sia a soggetti pubblici che a soggetti privati, in scadenza il giorno 11 luglio 2023.
La Riforma 1.7 del PNRR – lo ricordiamo – ha l’obiettivo di incentivare la realizzazione di nuove strutture per gli alloggi degli studenti e triplicare i posti per gli studenti fuorisede, elevandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.
Finora sono stati stanziati 300 milioni di euro e realizzati i primi 7.500 posti letto; seguiranno i bandi da 660 milioni di euro per creare ulteriori 52.500 posti letto.
A questi filoni, si aggiunge ora quello gestito da Invimit.

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments