Un altro mese drammatico per le imprese italiane, ancora con enormi difficoltà di accesso al credito, con una ennesima diminuzione dell’erogato dalle banche attive al sistema produttivo del nostro Paese.
A certificarlo e a “fotografare” una situazione sempre più allarmante, è il Rapporto banca e moneta della Banca d’Italia, da cui emerge un calo dei prestiti alle società non finanziarie pari allo 0,6% (anche a marzo la flessione era stata di pari entità ).
Tra la fine del 2011 e marzo di quest’anno, lo stock del credito bancario alle imprese è diminuito di circa 250 miliardi, oltre un quarto del totale. Solo nei primi tre mesi di quest’anno il calo è stato di 15 miliardi, poco meno del 2% tra gennaio e marzo.
Una situazione che desta enormi preoccupazioni: ancor di più se si considera che le strade dell’andamento dei prestiti al sistema produttivo e del prodotto interno lordo si sono divaricate. Alla crescita, sia pure risicata, del Pil si contrappone l’arretramento consistente dei prestiti. Ma senza credito, è evidente e facilmente prevedibile una contrazione degli investimenti, e, di conseguenza, effetti negativi sulla crescita, sulla competitività , sull’occupazione. Ancor di più in un sistema, come quello italiano, ancora dipendente dal credito bancario, in assenza di concrete alternative al credito tradizionale.