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Ricostruzione post sisma 2015, al via il Piano per le opere pubbliche da oltre un miliardo

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Oltre un miliardo di euro (1,035 miliardi) per la ricostruzione delle opere pubbliche distrutte dal sisma dell’agosto 2016: scuole, case comunali, caserme ed edilizia popolare. La cabina di regia presieduta dalla Commissaria straordinaria per la ricostruzione post sisma, Paola De Micheli ha approvato il Piano delle opere pubbliche durante la cabina di regia riunitasi nei giorni scorsi.

L’ordinanza 49/2018, approvata nel corso della riunione, contiene la lista degli interventi di ricostruzione delle opere pubbliche in Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.  Eccoli regione per regione.

Alla regione Abruzzo sono stati assegnati 156,86 milioni di euro così impegnati:

28,57 per 7 scuole;

20,66 milioni per 9 case comunali;

23,17 milioni per altre opere pubbliche;

82 milioni per l’edilizia popolare;

2,43 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico.

Al Lazio sono stati assegnati 149,53 milioni di euro così distribuiti:

35,98 milioni per 9 scuole;

71,95 milioni per altre opere;

27,05 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico;

14,53 milioni per 5 caserme.

Alla regione Marche sono stati assegnati oltre 605 milioni di euro così impegnati:

160 milioni per la ricostruzione di 82 scuole e istituti scolastici;

114,53 milioni per 50 case comunali;

190,52 milioni per 164 opere pubbliche; 65 milioni per l’edilizia popolare;

circa 75,47 milioni di euro per 20 caserme.

All’Umbria sono assegnati 122,51 milioni così distribuiti:

– 52 milioni per 32 scuole;

– 12,39 milioni per 7 case comunali;

– 33,13 milioni per altre 42 opere pubbliche;

– 16,27 milioni per l’edilizia popolare;

– 6,72 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico;

– 1,97 milioni per le caserme.

Approvato anche un primo elenco (ancora provvisiorio) degli interventi sulle chiese di Lazio, Umbria, Abruzzo e per le diocesi di Macerata, Camerino e Fabriano. Gli elenchi definitivi verranno approvati successivamente in un’ordinanza che prevede anche le procedure di gara per i soggetti attuatori.

Il comitato ha anche approvato il cronoprogramma per arrivare entro la fine di febbraio alla definizione del Piano di intervento sul dissesto idrogeologico nelle zone terremotate.

Oltre al Piano per le opere pubbliche, è stato illustrato nel dettaglio il contenuto dell’Ordinanza 46/2018 per la ricostruzione privata, entrata in vigore lo scorso 12 gennaio. Tra le novità ci sono i nuovi termini per le domande: i professionisti possono presentare le schede per la ricostruzione dei danni lievi (riparazione di abitazioni e strutture produttive temporaneamente inagibili) fino al 30 aprile.

Per i danni pesanti (ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione immobili distrutti) il termine ultimo è stato fissato al 31 ottobre 2018. Inoltre, per tutte le domande di contributo diverse da quelle per danni lievi viene introdotta una preistruttoria, in modo da dare ai professionisti indicazioni precise e definitive sul livello del danno (decisivo ai fini del calcolo del contributo) prima di presentare il progetto vero e proprio.

Con le nuove linee guida sarà possibile per i professionisti indicare l’importo del contributo presumibile già alla presentazione della domanda, che sarà verificato e approvato dall’Ufficio Speciale Regionale con una procedura più snella e veloce.

Previsto il rimborso dei lavori per il ripristino di porzioni di edifici, come cantine, stalle e magazzini, in precedenza esclusi da contributo (purché non si tratti di pertinenze già ora rimborsate fino al 70 %).

Il Comune diventa il referente unico per regolarizzazione abusi sanabili; l’istruttoria urbanistica ed edilizia sarà sempre curata dal Comune entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Il Comune potrà invitare alla regolarizzazione di eventuali abusi dell’edificio preesistente, qualora siano sanabili e di modesta entità. Il contributo non potrà essere concesso se gli abusi non verranno previamente regolarizzati.

Novità anche sul rimborso delle spese del progetto: sarà erogato all’avvio dei lavori (cosiddetto saldo zero) l’80% del contributo per le spese di progettazione e il 100% di quello per le indagini preliminari svolte da ditte esterne.

La ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori di ricostruzione potrà essere indicata dopo l’approvazione del progetto da parte degli Uffici Speciali Regionali e la comunicazione dell’importo del contributo.

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