giovedì 28 Marzo 2024
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Mercato immobiliare, Italia in affanno rispetto agli altri paesi dell’UE

“Il mercato immobiliare italiano non riesce a stare al passo con il ritmo di crescita degli altri Paesi europei. Solo nell’area milanese il mercato immobiliare ha un andamento positivo e allineato alle migliori piazze del continente. Nel resto del Paese esiste un deep market dove il movimento del mercato è sui livelli degli anni di crisi, con piccoli spunti di crescita, e le quotazioni sono in calo costante”. Lo ha detto venerdì scorso Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, presentando l’European Outlook 2020 a Santa Margherita Ligure (GE).
“Emergono in modo evidente – ha proseguito – gli effetti del crollo delle nuove edificazioni e delle ristrutturazioni integrali, mentre vanno bene i micro-interventi, a scala di appartamento. Se a Milano le case nuove offerte in vendita sono circa il 15% del totale, a Roma meno del 5%. A Bologna, Napoli, Bari e tanti altri capoluoghi il prodotto nuovo è inesistente”.
“Mancano non solo le case, ma anche i prodotti innovativi che oggi la domanda richiede, quali microliving, appartamenti adatti alla locazione. L’offerta è composta da prodotto usato in cattive condizioni e la domanda preferisce non comprare”.
Dopo il calo degli investimenti immobiliari istituzionali italiani ed esteri nel 2018, dovuto ad una contrazione fisiologica rispetto ad un anno boom come il 2017 e al drastico calo del prodotto di qualità sul mercato, si stima una ripresa per il 2019, con un +8%, arrivando a 8,4 miliardi di euro. La crescita continuerà anche nel 2020, portando gli investimenti a 9 miliardi di euro.
Traino di questa crescita è la Lombardia, locomotiva d’Europa, che vanta una capacità di attrazione di capitali tra le prime nel vecchio continente. Dal 2010 al 2020 si stima un totale di circa 64 miliardi di euro investiti nel settore immobiliare in Italia, di questi il 42% in Lombardia. Per l’anno in corso si stima un ammontare di 5,1 miliardi di euro di investimenti esteri nel mercato immobiliare, concentrati soprattutto nel settore uffici, 42,5%, segue il settore commerciale con il 23,8% degli investimenti esteri totali.
Il fatturato complessivo del mercato italiano nel 2019 dovrebbe essere di circa 129,4 miliardi di euro, con una crescita del 3,8% sul 2018. È l’effetto di un aumento dei volumi scambiati in quasi tutti i mercati, ma ovunque con quotazioni stabili o in ribasso. Per l’anno prossimo la previsione è di un ulteriore più 2,2%, inferiore alla media europea.
Nel settore residenziale continua la crescita degli acquisti, 670 mila compravendite nel 2019, +9,8% rispetto al 2018, e 700 mila nel 2020, con un +4,5 rispetto al 2019. Le quotazioni rimangono stabili nell’anno in corso, ma con cali ancora nelle periferie e nei semicentri meno attrattivi dei capoluoghi italiani. Solo nel 2020 si aspetta una lieve ripresa delle quotazioni attorno all’uno per cento (media tra il prodotto nuovo che cresce di circa il due per cento e l’usato dove prevale ancora il segno negativo).
Il fatturato spinto dalle compravendite crescenti aumenta per l’anno in corso con un +3,1% rispetto al 2018 (per circa 96 miliardi di euro a fine 2019), e ancora nel 2020, con un +2,2%, arrivando a 98,1 miliardi di euro alla fine prossimo anno.
La domanda immobiliare, anche se in progressivo aumento, è per il 60% caratterizzata dal “miglioramento abitativo”, per un 20% da necessità o passaggio dalla locazione. Mentre per quasi il 20% è determinata da investimento, per sé o per i figli.
Scenari Immobiliari rileva che il mercato immobiliare rallenta in tutti i principali Paesi della Ue, influenzato dall’andamento negativo dell’economia europea. Tuttavia, nonostante il confronto negativo con il 2018, il 2019, dopo i primi sei mesi, conferma di essere in ottima salute con gli indicatori dei mercati dei principali Paesi tutti ampiamente positivi.
Confrontando, infatti, il primo e secondo trimestre di quest’anno si registrano incrementi importanti sul fronte sia delle transazioni in generale che sugli investimenti e, in previsione, il 2019 si chiuderà con un fatturato in crescita, seppur in maniera meno accentuata rispetto al 2018, quando sono stati registrati impressionanti aumenti a doppia cifra.
Il ritmo degli investimenti immobiliari scende in tutto il territorio della Ue, con un volume totale che nel primo semestre di quest’anno ha generato un fatturato di poco più di 100 miliardi di euro, vale a dire il 13% circa in meno rispetto al primo semestre 2018.

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