venerdì 3 Ottobre 2025
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3,8 milioni di immobili dismessi: urge una strategia nazionale per il recupero

Oltre 3,8 milioni di unità immobiliari in Italia risultano oggi non produttive di reddito, tra ruderi, aree urbane inutilizzate ed edifici in costruzione mai completati. È quanto emerge dalla pubblicazione Statistiche Catastali 2024 recentemente pubblicata dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

«Si tratta di una massa critica che rappresenta non un problema, ma un’enorme opportunità – commenta il Presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – una vera e propria riserva strategica di edificabilità e rigenerazione urbana che potrebbe rilanciare l’intero comparto dell’edilizia e rispondere concretamente alla crescente domanda di spazi abitativi, produttivi e collettivi sicuri e sostenibili».

Circa la metà di queste unità è costituita da aree urbane, spesso collocate in posizioni strategiche ma abbandonate all’incuria, e che potrebbero essere rapidamente riattivate tramite interventi mirati di recupero, trasformazione e rifunzionalizzazione.

«È il momento di agire – aggiunge ancora il Presidente Lombardile amministrazioni locali e il Governo sono chiamati a definire una strategia strutturale di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, sfruttando strumenti già disponibili come il Piano Casa, il Superbonus (dove ancora applicabile) e i programmi comunali di rigenerazione urbana, per innescare un circolo virtuoso tra investimento pubblico e privato, occupazione nel settore edilizio e riqualificazione del territorio, guardando anche a strumenti innovativi, come l’housing sociale e il co-housing, per garantire un tetto alle classi sociali più deboli e più fragili».

Rilanciare l’edilizia significa recuperare, non solo costruire. «Questi 3,8 milioni di immobili inattivi – conclude il presidente Lombardi – possono rappresentare la chiave di volta per coniugare sviluppo, sostenibilità e rigenerazione».

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