martedì 24 Giugno 2025
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Appalti pubblici e digitalizzazione, nuova proroga ANAC per i microaffidamenti

Non si arrestano le difficoltà operative legate alla piena attuazione della digitalizzazione degli appalti pubblici, prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023). A più di un anno dall’entrata in vigore delle disposizioni sulla digitalizzazione integrale del ciclo di vita del contratto, il sistema resta ancora parzialmente inadeguato, in particolare nei casi di microaffidamenti e procedure escluse.

Il Comunicato del Presidente ANAC del 18 giugno 2025 segna l’ennesima proroga concessa per l’utilizzo dell’interfaccia web della Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP), ritenuta ancora oggi uno strumento indispensabile nei contesti critici in cui le Piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) non risultano pienamente operative.

Le deroghe prorogate: i casi ammessi

Nel dettaglio, la nuova proroga conferma l’utilizzo dell’interfaccia PCP in tre macro-casistiche:

1. Affidamenti diretti inferiori a 5.000 euro, qualora sussistano condizioni di impossibilità tecnica o difficoltà nell’utilizzo delle PAD.
2. Procedure escluse dal Codice dei contratti, come specificato nella Delibera ANAC n. 584/2023, che ha aggiornato il perimetro definito dalla Delibera n. 214/2022.
3. Adempimenti in materia di trasparenza, per garantire la corretta alimentazione della banca dati nazionale dei contratti pubblici anche in assenza di interoperabilità delle piattaforme.

ANAC ribadisce che non è consentito l’inserimento ex post dei dati, richiedendo quindi che la registrazione degli affidamenti avvenga in tempo reale attraverso gli strumenti messi a disposizione.

Un percorso a ostacoli verso la digitalizzazione completa

Il quadro normativo delineato dal nuovo Codice prevedeva, a partire dal 1° gennaio 2024, l’obbligo per tutte le stazioni appaltanti di avvalersi delle infrastrutture digitali certificate e interoperabili per la gestione dell’intero iter contrattuale. Tuttavia, tra i ritardi nello sviluppo delle PAD, l’insufficiente interoperabilità tra sistemi e le difficoltà organizzative, si è dovuto ricorrere ripetutamente a proroghe e deroghe.

I riferimenti normativi che hanno scandito questa transizione includono:
Delibera ANAC n. 582/2023: prime indicazioni operative sulla digitalizzazione;
Comunicato ANAC 10 gennaio 2024: estensione PCP per affidamenti < 5.000 € fino a settembre 2024;
Comunicato ANAC 28 giugno 2024: proroga al 31 dicembre 2024 per vari casi, compresi accordi quadro e affidamenti in house;
Comunicato ANAC 18 dicembre 2024: ulteriore estensione al 30 giugno 2025.

Conclusioni: verso un sistema digitale, ma a velocità ridotta

Il perdurare delle proroghe è sintomatico di un sistema ancora in fase di assestamento. Nonostante l’architettura normativa del nuovo Codice sia improntata alla digitalizzazione, l’infrastruttura tecnologica necessaria per renderla effettiva è ancora lontana da una piena efficienza operativa.
Nel frattempo, l’interfaccia web PCP resta uno strumento-ponte tra le intenzioni legislative e la realtà degli operatori, soprattutto per le piccole amministrazioni o per gli affidamenti di modesta entità.
La speranza è che, entro la nuova scadenza di giugno 2025, il sistema sia pronto per garantire l’operatività completa delle PAD, eliminando definitivamente il bisogno di deroghe e strumenti transitori.

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