Si è svolta ieri a Roma, presso Spazio Europa, la VII Assemblea nazionale della CEPI – Confederazione Europea delle Piccole Imprese. Un’occasione di confronto ad alto livello tra rappresentanti istituzionali e categorie produttive, focalizzata sul ruolo centrale delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) nel sistema economico nazionale ed europeo. Ad aprire i lavori è stato il presidente nazionale di CEPI, Rolando Marciano, con un intervento che ha posto con forza la questione della fiscalità e del costo del lavoro come snodi strategici per la crescita e la competitività, e la necessità di aprire maggiormente la rappresentatività delle imprese – soprattutto nel CNEL e nelle Commissioni sull’artigianato – a sistemi maggiormente fondati sulreale peso rappresentativo delle aziende, tenendo conto dei dati Inail e Inps, e non delle “tessere” “che spesso – ha detto Marciano – sono in numero palesemente irrealistico. Basti pensdare che la somma degli iscritti alle diverse sigle, è ampiamente superiore al numero di aziende in Italia”
“Ai governi che si sono succeduti in questi anni – ha dichiarato ancora il presidente Marciano – abbiamo chiesto una fiscalità meno opprimente e complicata, modulata in maniera specifica per le microimprese, e una drastica riduzione del cuneo fiscale. Il Governo Meloni ha avviato alcuni interventi, ma in misura ancora troppo contenuta rispetto alle reali esigenze del tessuto produttivo”.
Il costo del lavoro resta, secondo CEPI, uno degli ostacoli principali alla competitività del sistema imprenditoriale italiano. “Una forza lavoro qualificata non può essere iper-tassata – ha ribadito Marciano – serve un approccio strutturale e multilivello per abbattere i costi, favorire le assunzioni e rafforzare il potenziale produttivo delle imprese”.
Rappresentanza, riforma del sistema camerale e resilienza delle microimprese
Nel suo intervento, Marciano ha acceso i riflettori sul tema della rappresentatività delle organizzazioni di categoria, evidenziando la necessità di reintrodurre un sistema elettivo nelle Camere di Commercio a livello provinciale, per garantire una governance più trasparente e realmente rappresentativa del tessuto produttivo.
Ampio spazio è stato dedicato alla valorizzazione delle microimprese, descritte dal presidente CEPI come “la vera spina dorsale dell’economia nazionale”, capaci di dimostrare resilienza e adattabilità anche nei contesti economici più complessi.
Interventi istituzionali e delle Federazioni CEPI
L’assemblea ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali, tra cui:
- Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia,
- Antonio Iannone, sottosegretario al MIT,
- Teresa Bellanova, già Ministro dell’Agricoltura,
- Fabio Massimo Castaldo, già vicepresidente del Parlamento Europeo,
- Marco Rizzo, già parlamentare,
- Egidio Sangue, direttore di Fonditalia.
Significativi anche i contributi delle federazioni di settore affiliate a CEPI, con gli interventi di Antonio Lombardi, presidente di Federcepicostruzioni, Corrado Martinangelo, presidente di Agrocepi, Dario Foà, presidente della nuova Federazione Orafi e Orologiai, Vincenzo Vitiello, vicepresidente della European Business Federation.
Conclusioni: un’agenda economica concreta per le MPMI
L’assemblea CEPI si è chiusa con un appello condiviso: servono misure strutturali, snelle e mirate per rilanciare il ruolo delle MPMI, sostenendone l’innovazione, l’accesso al credito, l’occupazione e la competitività internazionale. Ridurre il cuneo fiscale e il costo del lavoro, riformare la rappresentanza, semplificare la burocrazia: queste le direttrici su cui CEPI chiede un impegno politico chiaro e continuativo.