Con la firma del decreto da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Ministero ha ufficializzato l’assegnazione di 578 milioni di euro a 641 progetti destinati al potenziamento dell’offerta educativa per la fascia 0-2 anni, attraverso nuove costruzioni e riconversioni edilizie nel segmento strategico degli asili nido.
L’intervento rientra nell’ambito del Bando Asili Nido 2025, pubblicato a marzo e prorogato fino al 30 aprile, con una dotazione complessiva iniziale di 800 milioni di euro. L’importo effettivamente autorizzato – inferiore di oltre 220 milioni – riflette una partecipazione inferiore alle aspettative, elemento che ha spinto il MIM a programmare una riapertura dei termini di candidatura per i Comuni ancora esclusi.
Nuove opere e riconversione dell’esistente: opportunità per il comparto edile
Il bando prevede due direttrici principali di intervento:
Costruzione di nuovi edifici scolastici dedicati alla prima infanzia;
Riconversione funzionale di immobili pubblici, già di proprietà comunale, con adeguamento normativo e trasformazione d’uso ai fini educativi.
Entrambe le tipologie implicano l’attivazione di cantieri a breve-medio termine, aprendo un ventaglio di opportunità per progettisti, imprese generali, operatori specializzati in edilizia scolastica e fornitori di soluzioni impiantistiche e di efficientamento energetico. Si prevede l’applicazione di criteri di sostenibilità ambientale e prestazioni energetiche elevate, in linea con le Linee Guida CAM (Criteri Ambientali Minimi), già centrali per le opere PNRR.
Mezzogiorno in primo piano: il 74% delle risorse al Sud
Secondo la nota ufficiale del MIM, circa il 74% dei fondi è destinato alle regioni del Mezzogiorno, dove la copertura dei servizi educativi per l’infanzia risulta ancora fortemente disomogenea rispetto al Centro-Nord. Gli interventi puntano quindi non solo alla quantità (numero di nuovi posti disponibili) ma anche alla qualità dell’offerta educativa e infrastrutturale, in un’ottica di riequilibrio territoriale.
PNRR e target 2026: il ruolo strategico dell’edilizia scolastica
L’iniziativa si inserisce nel più ampio quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede investimenti superiori a 4 miliardi di euro per l’edilizia 0-6 anni, con l’obiettivo di:
- Attivare almeno 264.000 nuovi posti nido entro giugno 2026;
- Promuovere la parità di accesso ai servizi educativi;
- Incentivare l’occupazione femminile e il riequilibrio demografico.
Il settore edile è chiamato a una risposta rapida ed efficiente, anche in termini di capacità esecutiva e presidio delle tempistiche PNRR. Fondamentale sarà l’integrazione tra progettazione tecnica, sostenibilità ambientale e requisiti normativi in fase di appalto e realizzazione.