A meno di un anno dalla scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le incertezze sul suo stato di attuazione sono ancora molte. Secondo l’ultimo aggiornamento di Openpolis, al 31 marzo 2025 sono stati spesi solo 58,6 miliardi di euro dei 194,4 miliardi previsti, pari al 30,14% del totale. Questo dato evidenzia un ritardo significativo rispetto agli obiettivi fissati, con meno di due anni rimasti per completare il piano.
Settori in ritardo
Analizzando i singoli settori, emergono disparità significative nella spesa dei fondi. Le infrastrutture, l’impresa e il lavoro, e la giustizia sono i comparti più avanzati, con percentuali di spesa rispettivamente del 46,11%, 47,33% e 42,66%. Tuttavia, nessuno di questi settori ha raggiunto la metà dei fondi stanziati. Al contrario, settori cruciali come la digitalizzazione, la salute e la cultura registrano percentuali di spesa molto più basse: 22,61%, 14,79% e 13,69% rispettivamente. In particolare, la digitalizzazione ha visto l’erogazione di soli 3 miliardi di euro su 13 previsti, nonostante tutte le riforme normative siano già state attuate al 100% .
Mancanza di trasparenza e dati incompleti
Un altro aspetto critico riguarda la trasparenza e la completezza dei dati disponibili. Secondo Openpolis, 25 misure del PNRR, per un totale di 32,6 miliardi di euro, non presentano informazioni dettagliate sui progetti finanziati. Tra queste, la misura “Transizione 4.0”, del valore di 13,4 miliardi di euro, è stata interamente erogata, ma non sono disponibili dettagli sui progetti specifici finanziati.
Prospettive future
Con la scadenza fissata per il 30 giugno 2026, sarà necessario accelerare significativamente la spesa per rispettare gli impegni presi. Attualmente, la capacità di spesa mensile media è di circa 1,4 miliardi di euro; per raggiungere l’obiettivo finale, questa cifra dovrà aumentare a circa 5,6 miliardi al mese .
In conclusione, sebbene il PNRR rappresenti un’opportunità fondamentale per la ripresa del paese, i ritardi, la mancanza di trasparenza e le incertezze sui progetti rischiano di compromettere il successo del piano. È essenziale un impegno maggiore da parte delle istituzioni per garantire una gestione efficace e trasparente delle risorse disponibili.