venerdì 9 Maggio 2025
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Il 2023 sarà l’anno dei cantieri per il Pnrr

Nel 2023 si concentrerà l’apertura dei cantieri delle opere pubbliche finanziate dal Pnrr. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, lo ha dichiarato presentando il rapporto «Gli investimenti e le riforme Pnrr per le infrastrutture idriche» nel corso di un seminario online.

«Per alcuni questa è un po’ un’ossessione – ha aggiunto Giovannini – , come se il Pnrr avesse potuto generare istantaneamente i cantieri e non avesse richiesto, come avevamo dichiarato fin dall’inizio, una grande opera di progettazione».

Il ministro ha anche ricordato che «si sono tenuti già 10 dibattiti pubblici» sui progetti di queste grandi opere, «che si sono conclusi senza rallentamenti». Un riferimento anche all’avvenuta assegnazione di uno dei maxilotti dell’alta velocità ferroviaria Palermo-Catania: «Dal progetto all’assegnazione è passato solo un anno – ha detto il ministro – mentre in passato per opere simili servivano 2-3 anni per completare lo stesso processo».

Per Giovannini, inoltre, «si registra un significativo aumento delle procedure di affidamento messe a bando dai soggetti attuatori, che sono previste raddoppiare nell’ultimo trimestre dell’anno, anche grazie agli strumenti messi in campo dal Governo per far fronte all’aumento dei prezzi dei materiali».

Al 30 settembre il Mims ha conseguito le nove «milestone» di propria competenza riferite al 2021, nonché quelle previste per i primi tre trimestri del 2022.

Il 2022 è stato prevalentemente un anno dedicato alla progettazione e all’avvio delle procedure di gara delle diverse opere. Al 30 settembre sono 63 le procedure di affidamento per lavori e servizi legati al Pnrr e al Pnc pubblicate, per un valore complessivo di circa 8,6 miliardi di euro. Entro la fine dell’anno è previsto l’avvio di 55 altre gare, un numero superiore a quello registrato nei primi tre trimestri di quest’anno.

Nello scorso anno con il Pnc sono stati raggiunti tutti i 32 obiettivi previsti, mentre a fine settembre 2022 sono stati conseguiti 25 target sui 31 originariamente previsti.

Per gli aumenti dei prezzi delle materie prime, un intervento normativo ha prorogato di tre mesi le scadenze iniziali, perciò entro l’anno dovrebbero essere raggiunti i sei target mancanti.

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