domenica 26 Ottobre 2025
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Rincaro dei materiali: estese le compensazioni per gli appalti avviati al primo semestre del 2022

Sulle misure compensative dei rincari delle materie prime negli appalti di lavori pubblici, su proposta del ministro Giovannini, sono state inserite nel decreto legge, appena approvato, alcune norme che erano state richieste dalle imprese per superare le criticità dovute all’aumento dei prezzi.

Saranno estese al primo semestre 2022 le compensazioni per i contratti di appalto «in corso di esecuzione». Il decreto del Mims che, determina le variazioni percentuali dei prezzi dei materiali da costruzione con oscillazioni superiori all’8%, dovrà essere emesso, per il primo semestre, entro il 30 settembre 2022. Sarà applicata in continuità la norma già prevista per i due semestri del 2021, con qualche correzione nelle modalità. Evitando di bloccare i lavori in corso delle opere previste dal Pnrr.

Alcuni materiali stanno avendo aumenti fortissimi in questo periodo ma non sono nell’elenco dei 56 materiali oggi sotto monitoraggio da Istat e Mims: per esempio, calcestruzzo, energia e gasolio. Nelle bozze sembra in arrivo anche una semplificazione delle procedure per ottenere dalla stazione appaltante il riconoscimento della compensazione.

Si dispone che «la compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori, ovvero annotate sotto la responsabilità del direttore dei lavori nel libretto delle misure, dal 1° gennaio 2022 fino al 30 giugno 2022, le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi».

Una altra novità arriva dalla norma che dispone 100 milioni nel 2022 per il Fondo adeguamento dei prezzi, istituito dal decreto legge 73/2021 con una dotazione di analoga somma di 100 milioni per il 2021. Le stazioni appaltanti potranno accedere a questo fondo facendo ricorso se non saranno sufficienti le risorse proprie dell’appalto (comprese le risorse accantonate) o della stazione appaltante.

La norma approvata consente alle stazioni appaltanti di utilizzare già in partenza la metà degli accantonamenti per imprevisti nel quadro economico del singolo intervento, le risorse provenienti da ribassi d’asta e «ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento e stanziate annualmente».

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