giovedì 18 Settembre 2025
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In un anno l’acciaio è aumentato del 130%. Rischio blocco per i cantieri

A livello mondiale si è verificato un aumento notevole dei prezzi di diverse materie prime per le costruzioni di infrastrutture e per l’edilizia. Si rende necessario un intervento da parte delle istituzioni per bloccare questo ingiustificato eccessivo rialzo attraverso adeguati interventi correttivi.

Per mantenere il patrimonio esistente e renderlo moderno e più connesso occorre avviare i cantieri, e oltre ai nuovi è necessario consentire a quelli già aperti di poter continuare ad operare. I forti aumenti delle materie prime hanno riguardato anche il petrolio, il rame, il polietilene e acciaio. La difficoltà di trasporto delle merci in periodo di pandemia tanto ha sicuramente inciso sui costi della materia prima e sul prodotto finito.

L’aumento della domanda di materiale da costruzione in Cina, soprattutto per le grandi opere, sicuramente ha influito sul costo per le forniture dell’acciaio e dei prodotti siderurgici. Questo rimbalzo della domanda ha innescato un effetto al rialzo sulle materie prime e su tutta la filiera dell’acciaio con conseguenze su tutto il mercato mondiale. Le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, che stanno producendo eccessivi aumenti dei prezzi, anche del 40% negli ultimi tre mesi, da Novembre 2020 a Febbraio 2021, in particolare +30% per l’acciaio da costruzione, in un anno addirittura il 130%.

Il problema è talmente rilevante che c’è il rischio di compromettere la regolare prosecuzione dei lavori iniziati, sono infatti incrementi che vanno ben oltre i vincoli contrattuali al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato. Le imprese sono in forte sofferenza, perché gli aumenti imprevisti e comunque imprevedibili si aggiungono alle sofferenze finanziarie e patrimoniali dovute alla pandemia aumentando il rischio di un blocco generalizzato degli appalti.

Si rende necessario perciò un intervento urgente e straordinario da parte del Governo, attraverso il quale riconoscere gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti e ricondurre i rapporti negoziali in un ambito ragionevole. Occorre un rapido intervento da parte del legislatore, di un provvedimento per consentire il recupero delle anomalie, che se non affrontano tempestivamente le problematiche determineranno, in aggiunta ai rallentamenti generalizzati, una progressiva fermata della produzione nei cantieri.

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