Il mercato dei contratti pubblici subisce, a causa del Covid-19, la prima flessione dopo 3 anni di incremento, anche se «aumentano i contratti per le forniture, e le procedure avviate prima e durante l’emergenza non subiscono uno stop».
Lo comunica l’Anac sulla base del rapporto sugli appalti pubblici appena pubblicato, relativamente al primo quadrimestre del 2020 (per gare da 40mila euro in su).
Nel periodo considerato, l’Anac ha censito 48.792 lotti di gara, per 46,2 miliardi di euro, in calo rispettivamente del -3,9% e del -17,5% rispetto all’analogo periodo del 2019. «Se si eccettua il terzo quadrimestre 2018 in cui ci fu un calo nel valore delle gare, è la prima volta dal 2017 che si verifica una diminuzione tendenziale nelle gare pubbliche», segnala l’Anac.
«A fronte di un comprensibile calo delle gare – ha commentato il presidente dell’Anac Giuseppe Busia – appare confortante osservare che il coronavirus non ha fermato quelle avviate, mentre il tasso di gare annullate è in linea con gli anni precedenti».
Per i lavori calo limitato, vanno peggio servizi e forniture
Al di là del dato complessivo, l’andamento delle gare è stato molto differenziato nel corso del periodo considerato. Il segmento di mercato delle forniture, è stato quello che ha pagato il dazio più alto al Covid, con un calo di fatturato del 22,2% (19,86 miliardi di euro in valore assoluto contro i 25,5 miliardi del 2019); e questo nonostante il numero delle gare si sia impennato del 25,7% (20.973 contro i 16.690 del 2019), in nettissima controtendenza rispetto a lavori e servizi.
I bandi di lavori, per esempio, sono diminuiti del 20,8% (10.526 contro i 13.288 del 2019) mentre il calo in termini di valori è stato particolarmente contenuto, solo -3,9% (8,5 miliardi di euro in valore assoluto contro i 8,84 miliardi del 2019). I servizi, infine: a fronte di un calo limitato del numero dei bandi, pari a -3,9% (48.792 bandi contro i 50.763 del 2019), gli importi sono crollati del 17,5% (pari a 17,9 miliardi contro i 21,7 miliardi del 2019).
Ripresa la pubblicazione dei bandi dopo il lockdown
Richiamando un precedente raffronto tra richiesta di Cig e pubblicazione del bando di gara, l’Anac segnala nel suo rapporto che «rispetto ai dati presentati nel documento “L’Autorità e l’emergenza Covid-19”, quasi il 90% dei lotti che, all’epoca, risultavano ancora in lavorazione, sono stati poi perfezionati nei 4 mesi successivi contestualmente alla progressiva uscita dalla situazione di lockdown».
La conclusione è che «il tasso di perfezionamento è assolutamente in linea con quello storicamente riscontrato nei periodi di operatività ordinaria».