venerdì 4 Ottobre 2024
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Firmato il decreto, al via il Piano Nazionale “Qualità dell’abitare” da 854 milioni di euro

Il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” prende finalmente forma: la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato, con i Ministri Roberto Gualtieri (Mef) e Dario Franceschini (Mibact), il decreto che dispone l’erogazione dei finanziamenti e fissa le procedure per la presentazione delle proposte.
Il Programma prevede l’investimento di 853,81 milioni di euro fino al 2033 per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani specificamente individuati al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, e all‘incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, all’incremento dell’edilizia residenziale pubblica.
La selezione delle proposte sarà guidata da cinque linee d’azione:
1. riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso;
2. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
3. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
4. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
5. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Il Programma si rivolge alle Regioni (anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni), alle città metropolitane e ai comuni con più di 60.000 abitanti e consente di presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio. Il 34% delle risorse complessivo sarà destinato alle regioni del Mezzogiorno e il contributo massimo per ogni proposta è di 15 milioni di euro.
– nella Fase 1 bisognerà trasmettere una Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri;
– nella Fase 2, per tutte le proposte ammesse, è prevista la trasmissione della Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.
Sono ammesse a finanziamento anche le proposte definite ‘Pilota’, vale a dire quelle ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, come da eventuali indicazioni europee e nazionali, in quanto orientati all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.
“In sostanza gli interventi saranno finalizzati a incrementare l’edilizia residenziale pubblica, a realizzare soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socio economico, per l’arricchimento culturale, la qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita delle persone in un’ottica di innovazione e sostenibilità, senza consumo di nuovo suolo” – ha dichiarato la ministra Paola De Micheli.

“Prende il via un programma organico nazionale per il recupero delle periferie e delle aree urbane degradate – ha aggiunto il ministro Dario Franceschini – fortemente voluto da questo governo per andare incontro alle esigenze dei tanti italiani che vivono, sognano e lavorano in luoghi in cui è fondamentale restituire la qualità dell’abitare”.
“È un altro intervento importante nella strategia complessiva del governo, che mira allo stesso tempo a dare sostegno alle fasce più disagiate della popolazione e a riqualificare la vita nelle nostre città: stanziamo fondi per garantire più sicurezza e più decoro in aree che adesso sono degradate, e per il recupero del patrimonio edilizio con criteri di qualità e di eco-sostenibilità” – ha detto il ministro Roberto Gualtieri.
“I quartieri delle nostre periferie possono e devono diventare più vivibili, fermando il consumo del suolo e rilanciando gli interventi di edilizia residenziale pubblica secondo una visione moderna: il Programma per la qualità dell’abitare vuole rispondere alle esigenze e alle aspettative di milioni di famiglie che hanno diritto a vivere in case e in quartieri degni di un Paese avanzato” – ha concluso Gualtieri.
Il bando – che era atteso ai primi di settembre – sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le domande dovranno essere presentate entro 120 giorni dalla pubblicazione; gli acconti della Fase 1 verranno erogati entro la prossima primavera.
Entro il 31 gennaio di ogni anno, la Direzione Generale dell’Edilizia statale e gli interventi speciali del Mit, competente per l’attuazione del Programma, predisporrà una relazione annuale al Parlamento, sullo stato di avanzamento delle proposte ammesse a finanziamento.

Ricordiamo che il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” è stato introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2020, con uno stanziamento pluriennale di 12,18 milioni di euro per il 2020, 27,25 milioni di euro per il 2021, 74,07 milioni di euro per il 2022, 93,87 milioni di euro per il 2023, 94,42 milioni di euro per il 2024, 95,04 milioni di euro per il 2025, 93,29 milioni di euro per il 2026, 47,15 milioni di euro per il 2027, 48,36 milioni di euro per il 2028, 53,04 milioni di euro per il 2029, 54,60 milioni di euro per il 2030, 54,64 milioni di euro per il 2031 e il 2032 e 51,28 milioni di euro per il 2033.

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