venerdì 19 Aprile 2024
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Efficienza energetica: ecco gli interventi nei piccoli Comuni ammessi ai contributi

Sono state definite le modalità con cui i piccoli Comuni potranno accedere alle risorse stanziate per l’efficienza energetica e lo sviluppo territoriale sostenibile. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti individuato gli interventi ammissibili e spiegato che i contributi assegnati possono essere utilizzati anche per le prestazioni tecniche dei progettisti connesse alla realizzazione dei lavori.
Col Decreto Crescita (DL 34/2019), i Comuni con popolazione inferiore a 1000 abitanti hanno ottenuto oltre 37 milioni di euro per l’anno 2020 per realizzare interventi di efficientamento energetico (efficientamento dell’illuminazione pubblica, risparmio energetico degli edifici pubblici, installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili) e sviluppo territoriale sostenibile (mobilità sostenibile, adeguamento e messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici, abbattimento delle barriere architettoniche).
Lo scorso luglio, ad ognuno dei 1.940 Comuni italiani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti è stato assegnato un contributo a fondo perduto di importo pari a 19.329,89 euro per il 2020. Con il Decreto 1° settembre 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità con cui usufruire dei contributi.
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Il nuovo decreto spiega quali sono le opere pubbliche di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Nell’Allegato 1 sono indicati infatti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, delle tipologie di interventi ammissibili da realizzare sugli edifici e gli spazi pubblici. Si tratta, per citarne alcuni, della sostituzione dell’illuminazione interna ed esterna con sistemi più efficienti, del miglioramento dell’isolamento termico dell’involucro edilizio, della sostituzione di infissi, caldaie e impianti di climatizzazione, dell’installazione di sistemi di monitoraggio e controllo degli impianti termici e di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, dell’applicazione di tetti verdi.
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, possono ottenere il contributo i Comuni che installano infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici o creano infrastrutture per la mobilità dolce e la micromobilità, come infrastrutture e servizi per la viabilità, ciclostazioni, postazioni di sosta, ciclofficine e servizi assimilati, adeguamento accessibilità dei percorsi.
Nell’ambito dello sviluppo sostenibile, sono indicati, tra gli altri, gli interventi di verde urbano integrato, mitigazione climatica, recupero diffuso dell’acqua piovana, installazione di sistemi di monitoraggio e misurazione delle emissioni, arredo urbano.

I contributi possono essere utilizzati anche per pagare le prestazioni tecniche quali ad esempio classificazione sismica, classificazione e attestazione energetica, diagnosi energetica dell’edificio, analisi di consistenza dell’impianto di illuminazione pubblica, purché pertinenti agli interventi da realizzare.
Non sono ammissibili gli interventi di manutenzione ordinaria, fornitura e progettazione non a supporto della concreta realizzazione dell’opera.
Perché gli interventi ammissibili ottengano il contributo, è necessario rispettare una serie di condizioni: le opere non devono aver già usufruito di finanziamenti pubblici né essere aggiuntive rispetto a quelle già programmate sulla base degli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione dell’anno in corso.
I lavori devono iniziare entro il 15 novembre 2020.

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