giovedì 25 Aprile 2024
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Rispuntano i general contractor: Pedemontana Lombarda, maxigara da 1,4 miliardi

Rispuntano i bandi per “general contractor”, riservati cioè alle grosse aziende. È il caso di una recente pubblicazione che riguarda la Pedemontana Lombarda, in cui viene richiesto un fatturato in lavori di 1,39 miliardi con prefinanziamento di 50 milioni (le candidature alla procedura ristretta dovranno essere presentate entro il 15 aprile)
Dopo oltre dieci anni di silenzio quindi (l’ultimo bando risale al 2009) rispuntano i maxi-bandi per general contractor. La formula degli appalti «chiavi in mano» inaugurata dalla legge obiettivo – che all’epoca affidava anche progettazione, direzione lavori ed espropri alla ditta che vinceva i lavori – sembrava chiusa da tempo senza troppi rimpianti.
A rispolverarla ora, in un appalto di grandi dimensioni, è la società della Pedemontana Lombarda che ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea un bando da più di 1,4 miliardi per realizzare altre due tratte dell’autostrada in corso di realizzazione da anni.
Rispetto al passato il general contractor non potrà più occuparsi della direzione dei lavori, vietata con il nuovo codice, ma resta il compito di portare a termine il progetto esecutivo oltre a quello di prefinanziare (anche se con una quota minima) una parte dell’opera.
Al momento l’autostrada è stata aperta su 22 dei 96 km previsti: il percorso si sviluppa con doppia carreggiata a due corsie per senso di marcia. L’obiettivo dell’infrastruttura sarebbe quello di velocizzare gli spostamenti nell’area nord di Milano, realizzando una via esterna alla provincia di Milano per collegare la provincia di Varese con quella di Bergamo, oltre che l’aeroporto di Milano-Malpensa con l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio.
Con il bando pubblicato si punta a costruire la tratta B2, l’adeguamento per 9,5 chilometri della superstrada Milano-Meda fino a Cesano Maderno, e la tratta C, dalla Milano-Meda alla Tangenziale Est a Vimercate (16,5 chilometri).
L’avviso pubblicato da Pedemontana Lombarda vale 1.425 milioni di euro e cerca un’impresa o più probabilmente un raggruppamento capace di portare a termine progetto esecutivo e lavori della tratta B2 e C dell’opera. Rapportati al valore dell’appalto i requisiti che le imprese interessante all’appalto dovranno dimostrare. Tra questi, la prova di aver raccolto una cifra d’affari in lavori pari a poco meno di 1,4 miliardi nei cinque migliori esercizi degli ultimi dieci anni e (per i progettisti) di aver ottenuto un fatturato di 26 milioni per le attività di progettazione negli ultimi cinque anni. Chi vincerà l’appalto dovrà anche impegnarsi a prefinanziare i lavori per un minimo di 50 milioni. Il prefinanziamento verrà svincolato, pro quota, in corso d’opera in occasione del pagamento dei Sal.
Al bando potranno rispondere (in solitaria o in qualità di capogruppo) soltanto le imprese in possesso di una qualificazione da General contractor rilasciata dal ministero delle Infrastrutture per la terza classifica (valida per gli appalti oltre 750 milioni). Elemento che restringe di molto il novero dei possibili candidati. Escludendo i big del settore abbattuti dalla crisi, in quell’elenco compaiono al momento poco più di 13 imprese. Ma è facile ipotizzare che si conteranno sulle dita di una mano (Salini Impregilo, Pizzarotti, Sis, Ghella, Strabag) le imprese interessate davvero a questo tipo di appalto, visto che nell’albo tenuto dal Mit compaiono ancora molte grandi società di Engineering che non hanno mai dimostrato un interesse concreto al mercato italiano delle grandi infrastrutture. Necessario dimostrare anche il possesso di una certificazione ambientale di tipo Uni En Iso 14001.
L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa assegnando 30 punti all’offerta economica e 70 a quella tecnica. Per chiedere di essere invitati alla procedura ristretta, che sarà gestita per via telematica c’è tempo fino al 15 aprile.
Il bando di gara pubblicato ieri segue di pochi giorni l’aumento di capitale di 350 milioni ufficializzato da Milano Serravalle e Milano Tangenziali nella società della Pedemontana proprio per completare l’opera fino a Vimercate. Attraverso l’aumento di capitale, la Spa Autostrada Pedemontana Lombarda è stata dotata di un capitale sociale di 650 milioni.
Pedemontana è stata a lungo ferma per due ragioni: la mancanza di risorse, e l’impossibilità di trovarle sul mercato, anche a causa di un contenzioso con la società austriaca Strabag, vincitrice del lotto B2, che avanzando consistenti richieste di extracosti ha di fatto bloccato i cantieri. Il braccio di ferro si è chiuso pochi mesi fa, con una transazione da 20 milioni versata a Strabag. Per realizzare i lotti A e B1 sono stati spesi circa 1,7 miliardi, tra equity, prestiti ponte e finanziamenti pubblici.
Nelle ultime settimane si è ventilata l’ìpotesi di un alleggerimento del tracciato attraverso la scelta di un percorso “soft” che rinunci alla realizzazione dei 18 km di percorso previsti nel territorio bergamasco (tratta D). Una decisione che, secondo le prime stime, farebbe risparmiare circa 500 milioni, tra valore dell’opera e compensazioni ambientali, trattandosi di un’area molto popolosa e urbanizzata. Inutile dire che il percorso “soft” permetterebbe di arrivare prima alla conclusione dei lavori.

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