venerdì 19 Aprile 2024
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Milleproroghe, ecco le 33 novità per l’edilizia e le costruzioni

Ecco un dettagliato elenco di leggi che diventeranno operative nel settore delle costruzioni, così come individuate ed elencate da Massimo Frontera e Mauro Salerno sulla rivista Edilizia e Territorio.

Con il via libera, lo scorso giovedì 26 febbraio, l’Aula del Senato ha approvato la conversione in legge del decreto Milleproroghe nel testo uscito dalla Camera lo scorso 20 febbraio. Sono dunque definitivamente operative – una volta pubblicato il Dl in Gazzetta – le numerose novità che impattano sul comparto delle costruzioni e dell’edilizia, molte delle quali introdotte nel corso della conversione a Montecitorio. Ecco di seguito, le misure di maggior rilievo.

Revoca delle concessioni autostradali (Art.35)
In caso di revoca, decadenza o risoluzione delle concessioni di strade o autostrade, l’Anas potrà subentrare al concessionario per il periodo necessario a selezionare il nuovo concessionario con evidenza pubblica. Più precisamente (in deroga al codice appalti) si stabilisce che l’Anas potrà assumere la gestione delle strade/autostrade e svolgere le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, come pure gli investimenti per la riqualificazione e l’adeguamento. La misura prevede anche che l’Anas possa acquistare eventuali progetti elaborati dal concessionario.

Revisione delle concessioni autostradali (Art.13, c. 3)
Il decreto Milleproroghe pone le condizioni rispettivamente per la revisione e per la revoca delle attuali concessioni. In un primo punto (articolo 13, comma terzo) si azzerano gli aumenti tariffari previsti se il concessionario non accetta una revisione della convenzione sulla base del metodo tariffario definito dall’Autorità di regolazione dei trasporti. La tariffa unica dell’Art presenta due novità: ”premia” solo gli investimenti in opere effettivamente realizzate e collaudate; introduce un price cap che nel calcolo della tariffa sottrae all’inflazione programmata una X di produttività.

La norma, come comunicato dal Mit lo scorso 31 dicembre 2019, impatta sulle seguenti concessionarie: Rav, Sat, Strada dei Parchi, Satap (A4), Milano-Serravalle, Brescia-Padova, Autostrade per l’Italia, Asti-Cuneo, Salt (Autocamionale della Cisa), Autostrada dei Fiori (Tronco A10), Autostrada dei Fiori (Tronco A6), Salt (Tronco Ligure Toscano), Sav, Sitaf, Tangenziale di Napoli e Cas. Lo stesso comunicato informa che per le società concessionarie il cui contratto di concessione risulta scaduto (Ativa, Autostrada del Brennero, Autostrade Meridionali, Autovie Venete, Satap A21) non è stato concesso alcun incremento tariffario e che è stato invece autorizzato l’incremento tariffario per le società Cav (1,20%), Autovia Padana (4,88%), Brebemi. (3,79%) e Pedemontana Lombarda (0,80%).

Lo scorso 13 febbraio, la ministra De Micheli, nel corso di un question time in Senato ha riferito che alla richiesta del Mit di ottemperare alle disposizione dell’Autorità dei Trasporti, «solo alcuni concessionari, peraltro in misura parziale», si sono mossi. La tabella di marcia indicata prevede l’approvazione entro il 31 luglio 2020 l’approvazione delle proposte di aggiornamento dei Pef che i concessionari devono presentare al Mit entro il 30 marzo 2020.

Contenzioso Anas (Art.13, c.4)
L’Anas viene autorizzato, anche per gli anno 2020-2022, a definire le controversie con le imprese appaltatrici a seguito di riserve o richieste di risarcimento. La soluzione passa attraverso accordi bonari e/o transazioni giudiziali e stragiudiziali. Stessa cosa per i general contractor. La soluzione è subordinata, tra le altre cose, alle condizioni indicate nell’articolo 208 del codice appalti che in questi casi impone il parere dell’Avvocatura.

Contratto di programma Anas (Art. 13, c.5)
Il Dl sancisce lo slittamento agli anni 2021-2025 l’attuazione della remunerazione di Anas tramite corrispettivo (e non tramite contributo), al momento della definizione del relativo contratto di programma per il medesimo periodo.

Sicilia, un commissario per la viabilità (Art. 16, c.1)
Gestione commissariale per la rete viaria della regione Sicilia. La nomina è imminente, visto che il termine scade oggi, 28 febbraio. La struttura del commissario dovrà provvedere alla di realizzazione, progettazione, affidamento ed esecuzione degli interventi sulla rete viaria provinciale dell’Isola. Quanto al nome del commissario, si è fatto a lungo il nome di Gianluca Ievolella, dalla scorsa primavera ai vertici del Provveditorato opere pubbliche Sicilia-Calabria, su cui l’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci avevano trovato un’intesa già lo scorso luglio.

Sardegna, un commissario per le infrastrutture (Art. 16, c.1-ter)

Commissario straordinario anche per la Sardegna. In questo caso la nomina dovrà avvenire entro il 30 giugno 2020, con Dpcm. Il commissario elevato o molto elevato, incrementi delle quote di impermeabilizzazione del suolo. Compito del commissario di governo sarà quello di realizzare le opere di infrastrutturazione viaria in Sardegna. Compiti, poteri, prerogative e funzioni saranno dettagliati nel medesimo Dpcm di nomina.

Commissari sblocca-cantieri con «portafoglio» (Art.16 c.1-bis)
Tra le modifiche recenti (introdotte alla Camera) c’è l’autorizzazione ad aprire una contabilità speciale con le risorse assegnate ai commissari di governo per realizzare i vari interventi. La misura, volta a consentire l’operatività immediata delle strutture commissariali, si applica a tutti i commissari previsti dal decreto sblocca-cantieri, oltre ai commissari della Sicilia, del Mose e del nodo ferroviario di Genova. Questi ultimi due già nominati nelle persone, rispettivamente di Elisabetta Spitz e Calogero Mauceri.

Investimenti, 34% al Sud (anche per FS e Anas) (Art. 30)
Ogni anno, entro il 30 giugno, le amministrazioni centrali comunicano al ministro per il Sud e al ministro dell’Economia i programmi di spesa in conto capitale finalizzata alla crescita o al sostegno degli investimenti interessati dall’applicazione della regola secondo cui il 34% degli investimenti va destinata alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna). Un apposito Dpcm, da emanare entro il 30 aprile, spiegherà come verificare l’applicazione della clausola. La regola del 34% vale anche ai contratti di programma con Anas e Rfi.

Strade e scuole, 150 milioni per Roma e Milano (Art. 31-bis, cc. 3 e 4)
Per finanziare piani di sicurezza per la manutenzione di strade e scuole viene concesso uno stanziamento pluriennale per il periodo 2020-2024 alle due città metropolitane di Roma e Milano per un ammontare pari rispettivamente a 20 milioni all’anno (Roma) e 10 milioni all’anno (Milano)

Strade provinciali/1. Più tempo per spendere 420 milioni (Art. 35, c.1-bis)
I fondi che la legge di Bilancio 2018 ha destinato agli interventi straordinari sulla rete stradale di province e città metropolitane beneficiano di scadenze più “morbide” per il completamento. Le risorse sono pari a 120 milioni per l’annualità 2018 e 300 milioni per ciascun anno del periodo 2019-2023. In particolare, il termine per certificare l’avvenuta realizzazione degli interventi relativi alle prime due annualità 2018-2019 slitta dal 31 ottobre di ciascun anno alla scadenza unica del 31 dicembre 2020. Tale termine del 31 dicembre resta di quello di riferimento per ciascun dei rimanenti anni del piano.

Strade provinciali/2. Rimodulati i fondi (Art. 38-bis, cc. 3-5)
Il piano pluriennale a beneficio di province e città metropolitane introdotto dall’ultima legge di Bilancio (n.160/2019, articolo 1 commi 63-64) subisce una ricollocazione dei fondi, con una minima variazione dei saldi del finanziamento. Si tratta del piano per interventi straordinari di manutenzione e messa in sicurezza di strade ed efficientamento energetico delle scuole. Contestualmente, viene disposto lo slittamento – dal 31 gennaio 2020 al 31 marzo 2020 il termine per l’emanazione del Dpcm attuativo. Viene inoltre esteso 30 a 90 giorni il termine, dalla pubblicazione del Dpcm, per emanare il Dm Miur con l’individuazione dei beneficiari.

Tirrenica, ci pensa l’Anas (Art. 35, c.1-ter)
Una delle novità di maggior rilievo apportata durante il lavoro in commissione alla Camera è l’ok a un emendamento che apre la strada al completamento della Tirrenica, un progetto di cui si parla da anni, ma finito nelle sabbie mobili delle continue revisioni del progetto e dei veti locali. La novità, introdotta d’intesa con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, permette di rivedere la convenzione con la società Sat sulle tratte da completare. L’idea, come spiega il firmatario dell’emendamento, è che «ora Anas potrà rientrare in campo per il completamento dei lavori». «La Sat – aggiunge il deputato – gestirà solo le tratte autostradali già operative, mentre il ministero delle Infrastrutture provvederà alla revisione della convenzione unica”. Il progetto prevede «la realizzazione dell’adeguamento dell’Aurelia con quattro corsie, in sicurezza, realizzando le complanari e consentendo il superamento di tutti i pericolosissimi incroci a raso».

Concessionari, più tempo per adeguarsi al «sistema 80-20» (Art. 1, c. 9-bis)
I titolari di concessioni per lavori o servizi pubblici avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 (invece che al 31 dicembre 2020) per mettersi in regola con le nuove norme del codice degli appalti che li obbliga a bandire gare per l’80% dei contratti che superino la soglia dell’affidamento diretto, cioè 150 mila euro. L’emendamento approvato al decreto Milleproroghe durante il passaggio in commissione a Montecitorio lascia inalterato il termine già fissato (dopo diverse proroghe) sulle concessioni autostradali, che resta così stabilito al 31 dicembre 2020 ma sulla proporzione 60/40. Dall’obbligo rimangono escluse le concessioni affidate con la formula della finanza di progetto o con gara ad evidenza pubblica.

Fondo progettazione, quattro mesi in più (Art. 1, c.10-septies)
Sul termine “perentorio” ultra-ravvicinato del 15 gennaio assegnato ai comuni per attivare il fondo progettazione previsto dalla legge di Bilancio 2020 (n.160/2019) interviene una rilassante proroga di quattro mesi. Gli enti locali – pertanto – avranno più tempo per comunicare le richieste di contributo al ministero dell’Interno. Analogamente, viene fatto slittare di quattro mesi – dal 28 febbraio al 30 giugno – il termine per determinare, con Dm Mit-Mef, il contributo concesso a ciascun comune. Lo prevede un emendamento al decreto legge Milleproroghe.

Vulnerabilità sismica, più tempo per le verifiche (Articolo 6, commi 5-novies e 5-decies)
Più tempo per le verifiche di vulnerabilità sismica di scuole (nelle zone a rischio sismico 1 e 2), infrastrutture ed edifici di interesse strategico. Il termine inizialmente fissato al 31 dicembre 2018 viene prorogato a 31 dicembre 2021

Rinnovo organi di controllo nelle Srl (Art. 8, c. 6-sexies)
Il termine per la nomina obbligatoria degli organi di controllo nelle srl, scaduto il 16 dicembre 2019, viene spostato al 30 aprile 2020. La scadenza, stabilita da un emendamento al decreto Milleproroghe coincide con quella di approvazione del bilancio 2019. Lo slittamento, richiesto dalle imprese dell’Ance, consentirà, tra le altre cose, un risparmio per le società coinvolte. All’adempimento sono tenute le Srl e le società cooperative che per due esercizi consecutivi, abbiano superato almeno uno dei limiti dimensionali relativi a reddito, patrimonio e numero di dipendenti (totale attivo patrimoniale di 4 milioni di euro, ricavi per 4 milioni di euro, 20 dipendenti in media). L’obbligo di nomina dell’organo di controllo cessa se per tre esercizi consecutivi non viene superato nessuno dei citati limiti.

Ferrovie: la linea Bari-Bitritto passa a Fs (Art. 13, c. 5-octies)
La tratta ferroviaria Bari-Bitritto «è trasferita a titolo gratuito al gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale che ne assume la gestione». L’emendamento approvato al Milleproroghe non cita esplicitamente la tratta Bari-Bitritto ma parla delle “nuove linee ferroviarie regionali a scartamento ordinario interconnesse con la rete nazionale che assicurano un diretto collegamento con le Città metropolitane e per le quali, alla data di entrata in vigore della presente legge non sia stata ancora autorizzata la messa in servizio”. Tuttavia fonti del governo spiegano che la formulazione “erga omnes” ha immediata applicazione nella tratta pugliese.

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