L’acronimo è PNCS: portale nazionale delle classificazioni sismiche e servirà a facilitare l’accesso al sismabonus. La piattaforma è stata presentata da Casa Italia alla Rete delle Professioni tecniche (RPT), in un incontro cui hanno partecipato anche i rappresentanti della Conferenza Unificata, Agenzia delle Entrate, Istat, Ministero delle infrastrutture e Trasporti (Mit), Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Enea, Dipartimento Funzione Pubblica, Team per la trasformazione digitale.
Il Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI), con una circolare rivolta ai propri iscritti, ha spiegato il funzionamento del nuovo portale.
Una volta a regime, fungerà da piattaforma per il conferimento dei dati di classificazione sismica delle costruzioni, utili per l’accesso al sismabonus e per la verifica dell’applicazione delle linee guida.
Una volta inseriti i dati, il portale fornirà una stima delle agevolazioni che si potranno ottenere con gli interventi.
Il portale avrà un doppio accesso. Da una parte i progettisti, che potranno caricare e gestire le pratiche legate al sismabonus, dall’altra le Amministrazioni pubbliche, che gestiranno le pratiche per il riconoscimento degli incentivi.
L’avvio della nuova piattaforma è stata accolta in modo positivo dalla Rete delle Professioni Tecniche, che partecipa anche ad un tavolo tecnico che definirà le modalità operative del portale nazionale. La prima riunione del tavolo è avvenuta lo scorso 20 novembre.
“L’auspicio – si legge nella circolare diramata dal CNI – è che attraverso questa nuova piattaforma possa aumentare il livello di efficienza della gestione delle pratiche per il sismabonus, mettendo le basi per una banca dati nazionale sulle caratteristiche e sugli interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio”.
Ricordiamo che per gli interventi di miglioramento e adeguamento antisismico, le detrazioni fiscali scadranno il 31 dicembre 2021.
Il Sismabonus consiste in una detrazione fiscale del 50%, nel limite di spesa di 96mila euro per unità immobiliare per ciascun anno, ripartita in cinque quote annuali di pari importo. Se dagli interventi antisismici deriva la diminuzione di una o due classi di rischio, la detrazione sale al 70% o 80% per le singole unità immobiliari e al 75% o 85% in condominio. La valutazione sul miglioramento ottenuto in seguito agli interventi realizzati avviene ai sensi delle linee guida contenute nel DM 58/2017, poi modificato dal DM 65/2017.
La detrazione fiscale per gli interventi di adeguamento e miglioramento antisismico non è molto richiesta. I motivi sono principalmente due: lavori troppo invasivi e scarsa consapevolezza.
Con uno strumento in grado di facilitare l’iter per ottenere il sismabonus, il trend potrebbe cambiare.
Sismabonus, nasce il portale nazionale delle classificazioni sismiche
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