lunedì 9 Dicembre 2024
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Crescono domanda e offerta nel mercato delle aste immobiliari. Con le procedure telematiche, iter più veloci

Prezzi scontati del 35% rispetto al libero mercato, tempi dei tribunali più snelli, un’accessibilità agli annunci e alle offerte di gran lunga maggiore che in passato: sono questi gli elementi che stanno contribuendo a un crescente interesse degli italiani verso il mercato delle aste immobiliari.

Secondo l’annuale Osservatorio di Immobiliare.it su questo settore, nel corso dell’ultimo anno l’offerta di immobili in asta è aumentata del 20% e, di pari passo, anche la domanda ha subito un’importante variazione positiva, pari al 29%.

«Rispetto allo scorso anno le variazioni relative a domanda e offerta sono più evidenti – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Sul fronte dell’offerta, l’incremento trova giustificazione nelle attività degli operatori: nel 2018 il mercato era stato rallentato dall’introduzione della nuova procedura telematica che, però, una volta avviato è riuscito nell’intento di dare impulso al comparto. Il forte aumento delle richieste, invece, è lo specchio di un’attenzione sempre maggiore verso questo settore. Inoltre, è sostenuto da un accesso più facile e veloce alle aste, soprattutto grazie alla presenza degli annunci sul web dove appaiono a fianco dei consueti annunci di compravendita».

L’aumento delle richieste si traduce in segnali che fanno ben sperare per il settore: un anno fa, dall’analisi del portale, emergeva che un annuncio di asta rimaneva online quattro volte più a lungo rispetto alle inserzioni di compravendita tradizionale. Oggi lo studio rivela che questo scarto è sceso a tre. Nonostante il bacino di utenza più ampio, grazie soprattutto alla pubblicazione degli annunci in rete al pari di quelli delle tradizionali compravendite, il settore rimane ancora appannaggio degli operatori. Lo dimostrano le analisi relative ai contatti generati dalle inserzioni: i potenziali acquirenti si mostrano tanto consapevoli che solo uno su cinque chiede informazioni in merito al funzionamento delle procedure di asta.

Dall’analisi degli annunci di aste immobiliari pubblicati sul portale emerge l’identikit dell’immobile tipo che misura 111 metri quadrati e ha un costo medio di 145.000 euro. Acquistare con questa formula consente di risparmiare, in media, il 35% rispetto al libero mercato ma ci sono città e regioni dove lo sconto è maggiore. A Napoli e Palermo, infatti, lo scarto rispetto ai prezzi degli immobili in vendita sul libero mercato raggiunge rispettivamente il 37% e il 35%. Nel capoluogo campano l’immobile tipo in asta misura mediamente 97 metri quadri per un costo medio di 183.000 euro. A Palermo gli immobili in asta hanno una superficie media maggiore, pari a 106 metri quadri, e si parte da un costo medio di 163.000 euro. Al terzo posto per gli sconti più consistenti della base d’asta rispetto ai prezzi del libero mercato si trovano Bari e Genova, dove lo scarto è pari al 33%.

Uno sguardo alle regioni rivela che sono l’Abruzzo, la Campania e la Liguria ad offrire le migliori occasioni di risparmio, con prezzi medi più bassi di circa il 40% rispetto al mercato libero.

«Tutti gli operatori del settore delle aste immobiliari guardano ormai al web come un potente alleato che permette loro di rivolgersi a una platea impensabile fino a qualche anno fa – conclude Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Nonostante ciò rimane ancora molto da fare, sia sul fronte della consapevolezza degli utenti verso questa opportunità sia per il lavoro svolto dagli stessi operatori. Il 60% di chi invia una richiesta di contatto agli inserzionisti, ad esempio, ritiene che non ci siano abbastanza fotografie dell’immobile o che manchino informazioni relative alle sue caratteristiche, allo stato dell’occupazione e alla planimetria».

Di seguito le tabelle riassuntive sul mercato delle aste nelle regioni italiane:

Di seguito le tabelle riassuntive sul mercato delle aste nelle principali città italiane:

A cura dell’Ufficio Studi Immobiliare.it

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