sabato 22 Marzo 2025
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Fisco, la pressione “reale” salirà fra il 2020 e il 2022 al 47% del Pil

Nel triennio 2020- 2022 la pressione fiscale “effettiva” salirà oltre il 47% del pil, un valore di 5 punti superiore al dato “ufficiale” che non conteggia alcune voci delle entrate per circa 80 miliardi. E’ uno dei dati principali che emergono da un rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale rispetto al pil, il totale delle entrate si attesterà al 46,6% nel 2019, al 47,1% nel 2020, al 47,0% nel 2021 e al 46,6% nel 2022.

Pertanto nel 2020, il gettito totale salirà a quasi 860 miliardi e il pil reale si attesterà a 1.823 miliardi. Complessivamente tra il 2020 e il 2022 ci sarà una stangata tributaria dal 65 miliardi di euro visto che rispetto al 2019, nei prossimi tre anni il totale delle entrate nelle casse dello Stato passerà da 827 miliardi a 893 miliardi, un incremento che sfiora l’8%.

Le imposte indirette – tra le quali l’Iva è la principale – cresceranno di quasi 42 miliardi con un’impennata del 16% mentre la spesa pubblica sfonderà il muro dei 900 miliardi di euro nel 2022. A incidere in maniera significativa sull’incremento delle uscite a carico del bilancio statale saranno le pensioni (in crescita di quasi 28 miliardi rispetto al 2019), gli interessi da pagare sulle emissioni di titoli di Stato (in aumento di quasi 10 miliardi) e gli investimenti pubblici (in salita di oltre 9 miliardi). Il picco di pressione fiscale ‘reale’ dovrebbe essere toccato nel 2020 con un dato al al 47,1% nel 2020, per poi scendere leggermente al 47,0% nel 2021 e al 46,6% nel 2022. Il dato ufficiale della pressione fiscale (calcolata sul totale delle entrate al netto delle “altre entrate correnti” e delle “entrate in conto capitale non tributarie”, pari a quasi 80 miliardi), invece, è stimato al 42,0% nel 2019, al 42,7% nel 2020, al 42,7% nel 2021 e al 42,5% nel 2022.

Per quanto riguarda la spesa pubblica, crescerà complessivamente di 59,4 miliardi di euro (+6,8%) nel triennio 2020-2022 rispetto al 2019. Le spese correnti saliranno di 51,5 miliardi (+6,3%) da 812,6 miliardi a 864,1 miliardi con interessi passivi, in salita, dal 2019 al 2022, di 9,7 miliardi (+15,2%) da 64,0 miliardi a 73,7 miliardi.

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