venerdì 13 Dicembre 2024
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Edilizia sociale, 250 milioni di euro ripartiti tra le Regioni

La Conferenza Unificata Stato-Regioni ha finalmente approvato il via libera al decreto del Mit che ripartisce tra le Regioni 250 milioni di euro da destinare ad interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana per migliorare l’offerta di edilizia sociale.

Le risorse provengono dalla Legge per l’edilizia residenziale (Legge n. 457 del 1978) e sono state riorganizzate dal Cipe con la delibera 127/2017. Il passaggio successivo era appunto quello della ripartizione tra le Regioni, che il Mit avrebbe dovuto emanare, previa intesa con le Regioni, circa un anno fa.

Il cambio di Governo ha frenato il meccanismo, che adesso è finalmente ripartito.

Oltre alla rigenerazione e riorganizzazione urbana, gli interventi dovranno prevedere la messa in sicurezza degli edifici esistenti mediante interventi di adeguamento o miglioramento sismico ed efficientamento impiantistico.

Il programma persegue il consumo di suolo zero. “L’obiettivo – si legge in una nota del Mit – è cioè quello di innescare processi rigenerativi, che prevedano soltanto residualmente nuove costruzioni, orientati ad una alta sostenibilità edilizia, con un efficientamento energetico da perseguire secondo i requisiti per ‘edifici a energia quasi zero’, così come previsto dalla normativa europea”.

La ripartizione dei 250 milioni è indicata nella tabella del decreto pubblicato dal Mit. In testa, per risorse assegnate, si colloca la Lombardia con quasi 48 milioni di euro, seguita dalla Sicilia con 22 milioni, dal Lazio con 21,8 milioni e dalla Campania con 21,4 milioni. Ci sono poi il Piemonte con quasi 21 milioni di euro e l’Emilia Romagna con 20,8 milioni.

Sulla base delle risorse assegnate, le Regioni devono ora individuare i comuni che possono presentare le proposte di intervento, sulla base di indicatori coerenti con la programmazione regionale dell’edilizia residenziale sociale e rappresentativi del disagio abitativo, sociale ed economico.

A chiudere il cerchio ci penserà un altro decreto del Mit, che approverà l’elenco dei Comuni ammessi al finanziamento e le tempistiche per il completamento del programma.

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