giovedì 14 Novembre 2024
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Emergenza scuole: il presidente di FederCepi Antonio Lombardi: «Subito una task force in Prefettura»

I recenti crolli di solaio verificatisi in un istituto scolastico di Angri, con la conseguente chiusura di un intero piano del Profagri con ordinanza sindacale, i cedimenti nel cortile del Liceo Tasso di Salerno o nell’Aula Magna del Liceo Galilei Galilei, le criticità in numerose scuole di Scafati e Cava de Tirreni, ripropongono con estrema gravità il problema delle condizioni in cui versano tante scuole in provincia di Salerno.

Da un lato moltissimi istituti versano in condizioni di grave rischio: statico, per la vetustà delle costruzioni (in molti casi risalenti addirittura al periodo precedente la seconda guerra mondiale); sismico, insistendo una buona maggioranza dei plessi in zone a rischio e non in regola con le norme antisismiche; idrogeologico, essendovi ancora scuole in zone ritenute a rischio alluvionale, vulcanico o franoso.

A fronte di una così diffusa e palese situazione di rischio, non si può denunciare un pericolo ancor più grave che minaccia la sicurezza dei bambini e dei ragazzi che frequentano questi istituti: l’inefficacia e l’inefficienza della politica e della macchina burocratica.

I finanziamenti per ovviare almeno alle situazioni di pericolo più grave (e rendere quanto meno decorosi i plessi in cattivo stato di manutenzione), in molti casi sono disponibili, ma rimangono arenati per anni o addirittura per decenni in procedure autorizzative e giri di carte, fuori da ogni logica e comprensione. Esistono finanche strumenti innovativi che, coinvolgendo capitali privati, potrebbero integrare la riqualificazione delle scuole con l’apertura di nuovi spazi per la socializzazione, lo svago, il perfezionamento (o anche il recupero per i ragazzi che hanno maturato debiti formativi). Eppure, si continuano a registrare annunci, proclami, promesse, “accordi di programma”, se che ne conseguano mai azioni conseguenti e risolutive.

Gli esempi emblematici purtroppo non mancano. Due anni fa la Legge di bilancio (n. 232 del 2016) destinò alle scuole salernitane 35 milioni di euro per il solo adeguamento antisismico di una ventina di plessi.

Non risulta, allo stato, che uno solo dei cantieri sia stato aperto. Delle due l’una: o siamo in presenza dell’ennesimo intervento pianificato senza adeguata e reale copertura finanziaria, oppure la mala burocrazia ha bloccato tutto nel cassetto di un qualche funzionario di chissà quale ufficio.

È evidente che quando in ballo c’è la sicurezza dei nostri ragazzi e dei nostri figli, occorre – s’impone! – uno scatto ancor più energico di orgoglio e di responsabilità, evitando vacui proclami ed irresponsabili scaricabarile.

Auspichiamo che la gravità della situazione determini un sollecito intervento del Prefetto affinché si attivi una unità di monitoraggio, in prefettura, che proceda sollecitamente alla verifica delle condizioni di sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado, e, nel contempo, verifichi la disponibilità di risorse e coperture finanziarie per l’attivazione immediata degli interventi più urgenti. E laddove si registrano sacche di inefficienza e mala burocrazia, intervenga con forza, sanzionando uffici e funzionari preposti.

È tempo di affrontare i problemi con realismo, concretezza, efficacia, serietà e responsabilità. Perché in troppi casi a far danni – più del rischio sismico, più del dissesto, più del pericolo crolli – sono i “fake annunci”, la mala burocrazia, l’inefficienza e la cattiva politica.

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