Con il parere n. 361/2018 il Consiglio di Stato si è espresso in merito al principio di rotazione degli inviti nelle procedure sotto soglia comunitaria. Tale criterio, infatti, ha lo scopo di ridurre il vantaggio che avrebbe il contraente uscente in termini di informazioni acquisite durante il pregresso affidamento, tali da falsare la concorrenza. Vantaggio di cui ha usufruito, in minima parte, anche l’operatore invitato nella precedente procedura di selezione, pur non risultandone affidatario. Occorre, quindi, secondo i giudici, garantire il principio di rotazione ed escludere la possibilità di reinvito, a meno che non sussistano cause di carattere eccezionale, opportunamente motivate. Le uniche deroghe previste riguardano gli affidamenti di importo inferiore ai 1.000 euro.
Il Consiglio di Stato si è espresso, inoltre, sulla sostenibilità ambientale, argomento che le linee guida dovrebbero approfondire. Occorre rendere più comprensibili alle Stazioni appaltanti come applicare i criteri di sostenibilità ambientale ed energetica, per evitare di lasciare spazio a dubbi e a conseguenti contenziosi.
Condivisa dai CdS la possibilità di stipulare contratti sulla base delle autodichiarazioni da parte degli operatori in caso di gare fino a 20.000 euro, ammesso che il contratto preveda una clausola di risoluzione per irregolarità dei requisiti dichiarati e una penale superiore al 10% del valore dello stesso. Le dichiarazioni devono essere rese sulla base del Dgue, Documento di Gara Unico Europeo.
I giudici hanno, infine, espresso parere positivo sul “confronto competitivo”, valorizzando la professionalità degli operatori coinvolti, che sarà valutata sulla base di criteri predefiniti dalla stazione appaltante attraverso la presentazione del curriculum.