sabato 19 Luglio 2025
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Rinascita urbana, dalla Legge di bilancio 853 milioni di euro fino al 2033

Rinascita Urbana: la bozza della Legge di Bilancio 2020, in esame ora al Parlamento, istituisce, dal 2020 al 2033, il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, prevedendo una dotazione complessiva di 853,81 milioni di euro fino al 2033 per incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico e incrementare l’accessibilità e la sicurezza degli spazi pubblici.
Per l’attuazione del Programma, la Manovra 2020 prevede che – dei complessivi 853,81 milioni euro – 12,18 milioni di euro siano per l’anno 2020, 27,25 milioni per l’anno 2021, 74,07 milioni per l’anno 2022, 93,87 milioni il 2023, 94,42 milioni per il 2024, 95,04 per il 2025, 93,29 milioni per il 2026, 47,15 milioni per il 2027, 48,36 milioni per il 2028, 53,04 per il 2029, 54,60 milioni per il 2030, 54,64 milioni per ciascuno degli anni 2031 e 2032; 51,28 milioni di euro per l’anno 2033.
La misura era stata già anticipata qualche settimana fa dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. L’annuncio, però, non era stato chiaro sul periodo di tempo del piano pluriennale e sulla suddivisione delle risorse tra misure per gli affitti e misure per il social housing.
In più, in origine le risorse annunciate ammontavano a 1 miliardo di euro; il motivo del ridimensionamento può essere dovuto ad un allungamento temporale del Piano (che probabilmente nelle prime intenzioni doveva essere decennale mentre in Manovra arriva al 2033) o ad una rimodulazione delle risorse.
Il Programma è finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea.
Saranno privilegiati in particolare: l’entità degli interventi riguardanti gli immobili di edilizia residenziale pubblica, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, l’azzeramento del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero, riqualificazione e densificazione funzionale di aree già urbanizzate o, qualora non edificate, comprese in tessuti urbanistici fortemente consolidati, l’attivazione di finanziamenti sia pubblici che privati, il coinvolgimento di operatori privati, anche del terzo settore, le misure e i modelli innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano.
Ai fondi del programma si accederà attraverso un bando pubblico del Ministero delle Infrastrutture; il bando si rivolgerà ai Comuni con situazioni di marginalità economica e sociale importanti, degrado edilizio e carenza di servizi, oltre a spazi consistenti e inutilizzati da riqualificare.
Con un successivo decreto del MIT saranno definiti i termini, i contenuti, le modalità di presentazione delle proposte, l’entità massima del contributo, i tempi e le relative modalità di erogazione e i criteri per la valutazione delle proposte.
In particolare, ai fini della valutazione delle proposte sarà istituita presso il Mit un’Alta Commissione composta da rappresentanti del: Ministero delle infrastrutture, Conferenza delle regioni, Associazione nazionale dei comuni italiani; Ministero dell’interno e Ministero dei beni e delle attività culturali.

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